Psicologia dei Sogni in Jung

jung
Qual’è la concezione junghiana dei sogni? Gli studi sui sogni condotti da Carl Gustav Jung portarono alla nascita di nuove teorie che si distaccavano parecchio da quelle Freudiane.

Secondo Jung il sogno non poteva essere solo un “appagamento camuffato di un desiderio nascosto” ( Freud ) , ma era qualcosa di più complesso: i sogni erano indipendenti sia dalla nostra volontà sia dalla nostra coscienza. Secondo lo scienziato gli oggetti e le persone di un sogno non erano sempre investiti di un desiderio ( sessuale o non ) mancato.

Altro nodo fondamentale che il dottor Gustav volle sciogliere fu quello di invalidare la teoria freudiana del “travestimento”. Sigmund Freud affermava che nei sogni ogni persona o oggetto è il travestimento di un’ altra, la quale viene investita di un’ aura sessuale. Durante un seminario tenuto nel 1928, Jung contrasta questa teoria proponendo l’ esempio di una paziente che aveva sognato il proprio medico di famiglia (dr Jones).

Seguendo l’interpretazione di Freud si dovrebbe spiegare il sogno affermando che il dottor Jones è un travestimento del dottor Jung, ciò però non spiega il perché l’ inconscio abbia dovuto ricorrere a questo travestimento anziché mostrare l’ immagine diretta di Jung. Freud avrebbe concluso che la paziente ha sognato il dottor Jones a causa di fantasie legate al dottor Gustav, e essendo queste problema di vergogna per la paziente per l’ inconscio sarebbe meglio sognare un altro dottore.

Jung afferma che questa teoria potrebbe spiegare il sogno, ma perché l’ inconscio dovrebbe nascondere l’ immagine del proprio analista in un’ altra persona? Jung asserisce che l’ inconscio ha mostrato il dottor Jones e non Jung e in contraddizione rispetto alla teoria freudiana l’ inconscio dice ciò che vuole dire: “La verità inoppugnabile è che l’ inconscio ha parlato del dottor Jones e non ha detto una parola del dottor Jung” (Jung).

Jung continuando con la sua esposizione dimostrativa dichiarando che: “se la natura produce un albero, è un albero, non un errore per un cane. Allo stesso modo l’ inconscio non si traveste […]”( Jung ). La teoria del travestimento continua Jung è da attribuirsi alle pazienti di Freud, le quali riempiono la mente dell’analista, troppo influenzato; “questi dinamismi desiderosi delle donne sono fonte di errore per il medico” (Jung).

Per quanto riguarda l’interpretazione, Jung sviluppò anche una sua definizione di oggettivo e soggettivo. Quando ci troviamo nell’ambito dell’interpretazione a livello soggettivo è perché nel sogno sono presenti elementi che possono essere ricondotti al soggetto stesso, ovvero “le figure del sogno sono certi aspetti della personalità del sognatore” ( Jung ). Nell’ interpretazione oggettiva il protagonista del sogno è casuale e questo è l’ immagine di un’ altra cosa o persona, ma ciò non ha nulla a che vedere con la teoria del travestimento di Freud. Infatti approfondendo il pensiero di Jung si capisce che il contenuto di un sogno, seguendo l’ interpretazione a livello oggettivo, viene scomposto per essere visto nelle sue più parti che rimandano a elementi esterni al soggetto. Bisogna sottolineare che le due modalità di interpretazione sono entrambi necessarie per arrivare alla spiegazione totale del sogno, sono una la complementare dell’ altra. Il problema nasce quando in una interpretazione intervengono le mani dell’ analista, creando una tensione tra il sogno e la sua spiegazione. Per riuscire a sciogliere questa tensione che si crea l’emerito psicologo dice: “Dobbiamo maneggiare i sogni con sfumature, come un lavoro di arte, non logicamente o razionalmente, come uno può dare un giudizio”. (Jung).

Jung inoltre elaborò una propria teoria sulla libido: la libido, diversamente dalla concezione freudiana, viene intesa come una spinta vitale che non deve essere confusa con la semplice pulsazione sessuale, ma come un’ energia psichica che caratterizza l’ uomo. Freud invece sostiene che la libido è un energia di tipo sessuale che investe allo stesso modo sia gli oggetti più disparati sia le persone.

Un ulteriore concetto che Jung sottolineò nei suoi scritti riguardava il materiale dei sogni. Il sogno è indipendente dal soggetto o dalle impressioni che questo ci può suscitare; un esempio proposto dallo psicologo fu la sua esperienza in Africa, durante la quale nonostante le incredibili scoperte e gli incredibili incontri fatti nel continente non sognò mai il paese o uno solo dei suoi abitanti. Jung arrivò così alla conclusione che l’ inconscio è indipendente, facendo in modo che i sogni siano indipendenti dalla nostra coscienza, quindi si può concludere con la tesi di Jung: “i sogni sono puramente oggettivi”.

Ricerche, approfondimenti e stesura dell'articolo a cura di:
Psiche

Motto: "Alla continua ricerca del senso e dei sensi..."