Definizione dei Sogni in Psicologia

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Che cosa sono i sogni? La concezione che si aveva dei sogni si è evoluta sia nel corso degli anni precedenti a Freud sia in quelli successivi.

Nell’ antichità il sogno svolgeva semplicemente una funzione premonitrice e didattica, basti pensare che secondo la maggior parte delle religioni ( compreso quella Cristiana ) gli dei o un Dio comunicavano attraverso i sogni. Papi, vescovi e santi hanno compiuto tutti grandi azioni seguendo ciò che gli era stato detto in sogno.

Parallelamente a questo filone se ne sviluppo un altro, in filosofia, che vedeva la vita come sogno. È doveroso sottolineare che fino al 1600 il sogno non era importante se aveva come soggetto l’individuo, infatti solo i sogni che riguardavano l’ intera comunità dovevano essere interpretati.

Platone sviluppò alcune teorie riguardanti i sogni; lo stato onirico è diverso se a sognare è una persona comune o un filosofo. Infatti, Platone afferma che una persona comune basa la propria conoscenza solo sui dati sensibili, la sua vita stessa è sogno, intendendo che l’ uomo più comune si lascia trasportare senza esserne al corrente dalle apparenze della vita da sveglio come se fossero apparenze del sogno. Diversamente se è sognare un filosofo che si è liberato dai desideri terreni e non si lascia influenzare dalla realtà circostante può raggiungere nuovi livelli di verità.

Dopo il filone platonico si sviluppano teorie che prendono in considerazione l ‘aspetto razionalistico del sogno, quindi anticipano quello che sarà poi lo studio freudiano.

Aristotele, affermava che i sogni sono prodotti dalla phantasmata, una capacità della psiche umana che è in grado di creare immagini, le quali derivano dalle sensazioni provate durante la veglia.

Cartesio l’ esponente maggiore dei razionalisti, vede nell’ onirico l’ immagine riflessa della situazione esistenziale espressa attraverso dei simboli. Il sogno è delle esperienze vissute durante il giorno o di una verità, ma concerne tutto ciò che riguarda l’ uomo.

Successivamente furono i romantici a ristrutturare l’ idea del sogno apportando nuovi concetti e definizioni.

Hervey de Saint Denis fece un lavoro minuzioso, annotando a soli tredici anni tutti i sogni che faceva, raggiungendo una somma di 1946 notti. Il ragazzo era convinto di poter gestire il mondo onirico e far quello che si chiama sogno “lucido”, un sogno condizionato dal sognante. Lo studioso successivamente pubblicò altri libri nei quali approfondiva la questione, infatti viene considerato il precursore dei studi novecenteschi sul sonno. Intuì che la memoria e l’ immaginazione influivano sui sogni e che ci fosse una continuità dello stato di veglia/sonno e dell’ uso continuo delle facoltà mentali.

Gli studi novecenteschi rivoluzionarono la visione del significato dei sogni apportando un primo punto fermo alla questione certamente non definibile come una prova scientificamente assoluta.

Sigmund Freud fu il primo a vedere nei sogni una modalità di accesso all’ inconscio, in questo si trovano i desideri più perversi ( si specifica che Freud utilizzò questa parola per descrivere il passaggio dal fine riproduttivo di una attività sessuale al semplice conseguimento del piacere), che prendono forma e vengono soddisfatti solo nei sogni. Freud affermava che i sogni fossero solo un appagamento camuffato di un desiderio rimosso. Questa sua definizione lo portò a scontrarsi con numerosi studiosi, i quali vedevano nei sogni molto di più che semplici appagamenti; uno di essi e Carl Gustav Jung, suo discepolo che ben presto si allontano’ dalla visione freudiana dei sogni.

1. Definizione dei sogni di Paul Valery:

“ Il sogno è il fenomeno che osserviamo soltanto in sua assenza”

2. Definizione dei sogni di Freud:

“I sogni sono l’appagamento camuffato di un desiderio rimosso”

3. Definizione dei sogni di Jung:

“I sogni sono condizionati dai nostri problemi, dalla nostra vita e dalla realtà circostante e che non per forza vogliono e devono essere interpretati come desideri, l’ oggetto di un sogno non per forza deve essere investito di un valore sessuale”

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Psiche

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